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Borsa nutrizionista

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DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO RICHIESTO:

Impostazione, gestione e follow up  della terapia nutrizionale nei pazienti con malattia renale cronica (CKD) in terapia conservativa e sostitutiva della funzione renale e dei trapiantati renali,  che afferiscono alla ASL di Vercelli.

L’attuale difficoltà consiste nella mancanza nell’organico di una figura professionale che possa dedicarsi  per un tempo sufficiente alla gestione nutrizionale dei pazienti in terapia conservativa e sostitutiva della funzione renale e dei trapiantati renali 

Si richiede pertanto un contributo finalizzato all’attivazione di una borsa di studio per un/a dietista da impiegare presso SC di Nefrologia in collaborazione con la SS di Nutrizione clinica della ASL VC e che possa esplicare la propria attività  sia presso il P.O. di Vercelli che presso i centri dialisi ad assistenza limitata di Gattinara e Santhià che hanno sede presso le Case della Salute.

Il progetto dovrebbe avere la durata temporale di un  anno e l’impegno previsto di 6 ore settimanali, da suddividere in almeno n. 2 giornate non consecutive, il contributo richiesto è pari a € 15.000/anno (quindicimila  € ).

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO RICHIESTO:

Impostazione, gestione e follow up  della terapia nutrizionale nei pazienti con malattia renale cronica (CKD) in terapia conservativa e sostitutiva della funzione renale e dei trapiantati renali,  che afferiscono alla ASL di Vercelli.

L’attuale difficoltà consiste nella mancanza nell’organico di una figura professionale che possa dedicarsi  per un tempo sufficiente alla gestione nutrizionale dei pazienti in terapia conservativa e sostitutiva della funzione renale e dei trapiantati renali 

Si richiede pertanto un contributo finalizzato all’attivazione di una borsa di studio per un/a dietista da impiegare presso SC di Nefrologia in collaborazione con la SS di Nutrizione clinica della ASL VC e che possa esplicare la propria attività  sia presso il P.O. di Vercelli che presso i centri dialisi ad assistenza limitata di Gattinara e Santhià che hanno sede presso le Case della Salute.

MOTIVAZIONI E OBIETTIVI DELLA RICHIESTA:

Il ruolo del dietista consiste quindi nel tradurre la terapia nutrizionale prescritta dal nefrologo e/o dal nutrizionista  in un piano dietetico personalizzato per il paziente in modo da non evidenziare le necessarie restrizioni come un limite, ma piuttosto come un nuovo stile di vita alimentare.

Il primo step inizia dalla conoscenza dei dati clinici del paziente, al pari delle abitudini alimentari, dell’ambiente in cui vive, dell’organizzazione nella preparazione dei pasti, della presenza o meno di un caregiver. Questo primo elemento è fondamentale per far sì che la terapia dietetica nutrizionale si integri nel contesto di vita del paziente, operando graduali cambiamenti senza bruschi sconvolgimenti. È inoltre necessario fornire un supporto pratico semplificato, istruendo sulla tipologia di cibi da poter assumere mostrando ricette e combinazioni di pietanze che possano essere attrattive.

Il dietista/nutrizionista seguirà pertanto la gestione nutrizionale del paziente, sia in fase di prescrizione iniziale della terapia, che nei successivi follow-up, secondo un percorso terapeutico codificato.

Il protocollo di valutazione dovrebbe quindi prevedere il seguente schema di visite:

  • Valutazione dello stato nutrizionale: approccio integrato tra nefrologia e dietistica e nutrizione clinica che combina la valutazione della massa corporea, parametri antropometrici, biochimici e definizione del trattamento dietetico. Una volta quindi indicata dal nefrologo la specifica terapia nutrizionale da seguire il paziente segue uno specifico counseling dietetico che analizza le abitudini alimentari, ad esempio mediante un questionario, e viene quindi definito un piano settimanale degli alimenti, valutandone la frequenza di assunzione, come poter eventualmente adattare delle pietanze di uso comune con le nuove prescrizioni dietetiche e stabilire il numero di pasti liberi per favorire la compliance.
  • Visita di controllo: Il controllo successivo all’inizio della terapia nutrizionale dovrebbe essere effettuato non più tardi di 2-3 settimane dall’inizio della terapia nutrizionale ed il secondo un mese dopo. Durante queste visite è necessario verificare l’adeguata comprensione delle prescrizioni dietetiche.
  • Follow up successivi. Il monitoraggio dello stato nutrizionale del paziente dovrebbe essere pianificato ogni 3. Per i 6 mesi successivi alla prima visita è necessaria una valutazione trimestrale dell’introito alimentare delle proteine, di sale, di fosfati e le variazioni di peso in caso di comparsa di edemi. Un aspetto essenziale per ottenere un’ampia aderenza alla terapia nutrizionale è la personalizzazione del trattamento dietetico ed un counseling intensivo che, anche mediante l’utilizzo di semplici strumenti formativi, miri a sottolineare l’importanza di trovare con il paziente la miglior soluzione per realizzare un equilibrio nutrizionale che abbia come obiettivo il miglioramento della condizione metabolica ed il benessere psico – fisico, in luogo della mera imposizione di una dieta.

Lo scopo del progetto è quindi rappresentato dall’esecuzione pratica del protocollo delineato, che prevede quindi il supporto di un dietista che possa interagire con il nefrologo per effettuare il counseling dietetico personalizzato per ciascun paziente avviato alla terapia nutrizionale, secondo le modalità sopra esposte, sia nella prima visita che nei successivi follow-up. 

La durata del progetto è pari ad un anno e prevede il reclutamento di un dietista che operi presso la S.C. Nefrologia della ASL VC e possa essere dedicato al counseling dei pazienti nefropatici ed operare in collaborazione con SS di Nutrizione Clinica.

IL NOSTRO PERSONALE CHEF

Nell’ambito del progetto borsa di studio per una dietista si è pensato di aggiungere un incentivo per far apprezzare e capire la dieta alimentare per persone con problematiche renali.

Pazienti in terapia conservativa

Hanno necessità di un bassissimo apporto di sale, di diete a basso impatto proteico, di idratarsi bevendo molto. Senza saperlo ci sono delle piccole accortezze che possono aiutare a gestire meglio una situazione che sembra spaventare chi ci si trova davanti.

Pazienti in dialisi

Non devono assolutamente introdurre liquidi, non solo non bevendo ma conoscendo meglio i cibi. Si può trovare come anche in essi la componente liquida sia alta e pertanto non andrebbero assunti.

Pazienti in trapianto

Bere molto, cercare un’alimentazione varia introducendo pochi sali derivati e stando molto attenti agli zuccheri.

Tutti i pazienti differiscono per situazione medica, pertanto a seconda di quale condizione ci si trova davanti, come per le medicine, si deve trovare un equilibrio anche con la dieta. A questo proposito se il nutrizionista da delle indicazioni alimentari, noi proponiamo uno chef che possa insegnarci, a seconda della situazione, come cucinare determinati piatti e quali consigli su come utilizzare al meglio gli alimenti che più ci piacciono e che possiamo in alternativa utilizzare.